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L'economista: come rilanciare la filiera dell'auto in Italia
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07 novembre 2025

L'economista: come rilanciare la filiera dell'auto in Italia

Auto, tra crisi e trasformazione: il futuro è nell’uso, non nel possesso

Il racconto dell’intervento di Alessio Casonato a Urania TV, intervistato da Paolo Bozzachi 




Urania TV: il salotto che racconta le trasformazioni del Paese

Urania TV è un canale televisivo italiano dedicato all'informazione istituzionale, politica ed economica, che, con format televisivo  approccio divulgativo, racconta i grandfi cambiamenti che attraversano l'economia italiana. Negli ultimi appuntamenti, il focus è stato sulle sfide della transizione automobilistica: dall'impatto delle nuove politiche europee alla trasformazione culturale che spinge dal possesso all'uso del veicolo. 
In questo contesto si inserisce l'intervista di Paolo Bozzachi, che ha coinvolto Alessio Casonato, Direttore Commerciale di Agenzia Italia, e Claudio Velardi, Direttore de Il Riformista, per un confronto diretto sul momento attuale dell’automotive e sulle prospettive del mercato italiano. 

Il racconto dell’intervento: fotografia e prospettive del settore

Casonato ha offerto una lettura lucida del momento: il settore automotive italiano vive una fase di transizione strutturale, segnata da tre forze principali — pandemia e guerra in Ucraina, transizione elettrica accelerata e competizione asiatica. Tre variabili che, sommate, hanno trasformato il mercato in un sistema complesso, dove i numeri raccontano un equilibrio precario. Il mercato italiano, con 40 milioni di veicoli circolanti, resta sostanzialmente stagnante: le vendite non sono tornate ai livelli pre-Covid (da 2 milioni di immatricolazioni nel 2019 alle previsione di 1,5 milioni immatricolazioni complessive nel 2025), mentre le esportazioni si sono dimezzate.
Parallelamente, le ricerche AgitaLab rivelano che l’età media del parco circolante è salita da 11,5 a 13 anni, e il prezzo medio di un’auto nuova è passato da 18.000 a 29.000 euro. L’auto nuova, in altre parole, è tornata a essere un bene di lusso.
A fronte di questo scenario, l’usato cresce e vale oggi il doppio del nuovo: 2,9 milioni di passaggi netti nel 2023, con un rapporto 2 a 1. Un segnale evidente che gli italiani stanno cambiando modo di accedere alla mobilità. “Non è più il tempo del possesso, ma dell’uso” ha sintetizzato Casonato, evidenziando come negli ultimi anni si sia imposta una nuova filosofia: l’auto come servizio. Il noleggio a lungo termine, nato per le flotte aziendali, oggi parla anche a professionisti e privati.

Negli ultimi due anni, oltre un milione di vetture sono state immatricolate per formule di noleggio e quasi un’auto nuova su tre viene oggi immatricolata attraverso formule di pay-per-use o abbonamento. La trasformazione è sostenuta anche dalla digitalizzazione: i veicoli connessi e la telematica consentono di gestire utilizzi, manutenzioni e assicurazioni in modo dinamico. Una ricerca AgitaLab rivela che dal 2015 al 2023 i dispositivi installati sono passati da 190.000 a 940.000, quintuplicando in meno di dieci anni.

Questo nuovo modello si sposa perfettamente con la vocazione italiana: non un paese costruttore, ma un paese di servizi. Una rete fatta di operatori di noleggio, assicurazioni, piattaforme tecnologiche e gestori di flotte che possono rendere l’Italia un laboratorio europeo di mobility-as-a-service, proprio come accaduto nel mondo della telefonia: non si compra più l’oggetto, si paga l’esperienza d’uso. “In un Paese che non produce auto, ma eroga servizi, ha poco senso continuare a incentivare l’acquisto. Bisogna sostenere l’uso” ha aggiunto Casonato, suggerendo un possibile ripensamento delle politiche pubbliche. Spostare gli incentivi dall’acquisto al noleggio, infatti, permetterebbe di ringiovanire il parco circolante, ridurre le emissioni e rendere la mobilità più accessibile. 

L’intervista si è chiusa con uno sguardo al futuro: nei prossimi dieci anni, l’Italia potrebbe diventare un hub di servizi per la mobilità, in cui la differenza non sarà più tra chi possiede o meno un’auto, ma tra chi potrà accedere facilmente a soluzioni di spostamento efficienti, flessibili e sostenibili. Il messaggio di Casonato è chiaro: la mobilità del futuro non si misurerà in vendite, ma in esperienze d’uso. E l’Italia, con la sua tradizione di innovazione nei servizi, può essere protagonista di questa trasformazione.

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